Facebook ne sforna sempre di nuove. Gli utenti sono abituati a novità, a volte radicali, che spesso disorientano. La novità in arrivo, però, minaccia di cambiare per sempre il volto di Facebook sotto almeno un aspetto: quello del marketing. Facebook e il marketing sono due concetti sempre più legati tra di loro, visto che il primo sta diventando sempre di più una piattaforma efficace per il secondo. Le aziende lo sanno e stanno spostando buona parte della loro comunicazione proprio sul social network.
Gli strumenti che Facebook offre a utenti, aziende e sviluppatori sono sempre in aumento, forte del numero strabiliante di utenti (si sfiora il miliardo). Mark Zuckerberg, cosciente del potenziale della sua creatura per il marketing, ha in serbo l’introduzione di un nuovo bottone, il tasto Want. Esso sarà una versione rivisitata del mi piace, una sua controparte di nicchia.
Mentre il classico ‘Mi piace’ segnala un interesse per un contenuto, il tasto Want segnalerà una certa predisposizione all’acquisto. Insomma, si passa dal “mi piace” al “quasi quasi lo compro”. La novità in questione, sebbene ancora in prova, appare come uno strumento utile alle aziende e ai venditori per allacciare un rapporto con i clienti.
C’è dell’altro. Il tasto Want, infatti, interviene a sanare una lacuna causata dalle recenti vicissitudini del tasto Like. Questi, infatti, è diventato con il passare del tempo un pulsante di ‘presa visione’. Si clicca sul Like quando si vuole comunicare che sì è fruito il contenuto ma che non si ha intenzione di commentare. Si è passati dal ‘Mi piace’ a ‘L’ho visto’. Mancava – e manca tuttora visto che il Want deve ancora debuttare – uno strumento che segnalasse un interesse reale (anche se con alcune app e l'open graph ci si è arrivati vicino).
Molti, però, pensano che il tasto Want rappresenterà l’ennesima mazzata al diritto alla privacy e al cosiddetto ‘diritto di non essere raggiunti’. Grazie ad esso, infatti, la disposizione all’acquisto verrà accompagnata da tutta una serie di informazioni riferite a chi la disposizione l’ha data. Insomma, il cliente non potrà più segnalare un interesse in maniera anonima. Questo non è propriamente un bene, ma non è detto che il popolo di Facebook insorga, visto le continue minacce alla privacy che subisce quotidianamente e che subisce con spirito di sopportazione o, peggio, con indifferenza.
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