La crisi ha mostrato tutta la fragilità del capitalismo italiano, che si salva solo grazie alle acquisizioni all'estero. A riferirlo è l'Ufficio Studi di Mediobanca nella ricerca R&S 2012 sulle 50 maggiori società quotate italiane. Per l'industria italiana è stato un quadriennio perso, con il margine operativo netto (MON) positivo del 3,8% grazie alle acquisizioni all'estero di Endesa e Chrysler. I Margini industriali del settore pubblico sono cresciuti del 10,5% (grazie ad Enel ed Endesa) mentre quelli del settore privato sono calati del 5,3%.
Secondo la ricerca il fatturato aggregato è cresciuto del 29%, dal 2007 al 2011 e del 14,5% tra il 2010 e il 2011,, ma senza le acquisizioni lo sviluppo dei margini industriali del settore pubblico sarebbe stato fermo e senza l'acquisto di Chrysler da parte di Fiat la flessione del MON del settore privato sarebbe stata del 22,3%.
Il fatturato estero aggregato sul totale è cresciuto dal 54,3% del 2007 al 67,1% del 2011.
Nello specifico la quota del gruppi pubblici è passata dal 50,3% al 66,4%, mentre quella dei privati dal 58,1% al 67,9%. L'Utile netto dei gruppi esaminati è calato del 70% in quattro anni anche a causa delle pesanti svalutazioni di società quali A2A, Edison (soprattutto), Finmeccanica e Telecom. Il Roe (Return on Equity) ovvero la redditività industriale è passata dal 10,4% del 2007 al 3,7%.
L'andamento delle vendite all'estero è stato decisamente positivo nel quadriennio con una crescita del 58,7% sul 2007 e del 30,6% sul 2010, mentre quelle sul mercato interno sono scese nel quadriennio del 7,6% e dell'8,6% tra il 2010 e il 2011. I gruppi pubblici hanno visto aumentare le vendite estere dell'85% dal 2007, dato che senza Endesa scenderebbe al 54,4%. Allo stesso modo i gruppi privati hanno visto crescere le vendite del 41,4%, ma senza l'effetto Chrysler si scenderebbe al 18,4%.
Anche l'incremento occupazionale del 15,8%, tra il 2007 e il 2011, si è concentrato al di fuori dei confini nazionali. Infatti i dipendenti sul mercato interno si sono ridotti del 4,9% sul 2007, mentre l'incremento occupazionale estero è stato del 35,8%, risultato di una crescita del 22,9% del settore pubblico e del 41,7% per quello privato.
Infine per quanto riguarda la produttività, i tecnici di Piazzetta Cuccia, sottolineano che il valore aggiunto per dipendente è calato del 3,7%. Solo il comparto pubblico ha difeso il valore aggiunto per dipendente (+0,4%) che invece per i gruppi privati è calato del 5,2%. Il valore aggiunto netto per dipendente è pari nello società pubbliche a 273 mila euro, mentre in quelle private è di 73 mila euro.
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