É da quasi un anno che la crisi del debito italiana e l'impennarsi dello spread tra Btp e Bund tedeschi stanno mettendo in ginocchio l'economia e la società italiana. A nulla, o quasi, sono serviti gli interventi della BCE che nella prima fase ha acquistato titoli di stato italiani, né il cambio da un governo politico ad uno tecnico per far scendere questo “maledetto” differenziale. Il problema è la credibilità dell'euro e dell'unione monetaria, ma l'Italia rimane il bersaglio preferito della speculazione internazionale. Sul tema è intervenuto anche il Centro Studi di Confindustria che ha stimato che, rispetto ai fondamentali dell'economia italiana, 300 punti di spread sono ingiustificati. Un differenziale “corretto” riconducibile al divario economico tra Italia e Germania sarebbe nell'ordine dei 164 punti base. Ovviamente il “prezzo” lo fa il mercato, ma il nostro Paese sta subendo una pressione ingiustificata, per lungo tempo addirittura superiore a quella della Spagna che è in situazione economica peggiore della nostra.
Una pressione che ha parecchio conseguenze sul nostro Paese a partire da una perdita dello 0,9% del Pil, passando per la perdita di 144 mila posti di lavoro e maggiori oneri per interessi pari a 12,4 miliardi a pesare ulteriormente sul debito pubblico. Inoltre, spiega Confindustria, uno spread così alto costa 12,1 miliardi sui conti delle famiglie e 23,7 su quelli delle imprese. In questa analisi sono state considerate tutte le ripercussioni che uno spread così alto produce sull'economia, partendo dall'influenza sulle banche e dalla conseguenza crisi del credito.
Che fare dunque? Secondo Confindustria bisogna puntare decisi verso lo scudo anti spread e ottenere maggiore credibilità come Zona Euro e anche come Italia. Il governo Monti, infatti, ha ridato credibilità al Paese, ma il suo mandato a termine (2013) e l'annuncio di non ricandidarsi pone l'Italia in uno stato di limbo, visto che i partiti non sembrano in grado di poter fare le riforme di cui abbiamo bisogno.
Da Viale dell'Astronomia fanno sapere che lo scudo anti-spread è la soluzione, ma deve essere ridisegnato rispetto all'attuale versione, con l'assegnazione di molte più risorse e “attribuendone la gestione discrezionale e unilaterale alla Bce, che vigilaerebbe sul rispetto dei programmi di stabilità concordati con la Commissione europea”.
In questo modo potrebbero essere premiati i comportamenti virtuosi dei vari Paesi e sanzionati quelli opportunistici e devianti, “attraverso la caduta della protezione dello scudo eventualmente decisa dalla Bce”. La Banca Centrale Europea dovrebbe poi rendere conto al Parlamento Europeo delle decisioni, evitando di assumere quindi improprie decisioni politiche.
- Rating Debito: Riflessione Sul Taglio di Moody’s
- Agenzie di Rating: Tante Ombre e Conflitti di Interesse Dietro Chi Giudica il Debito
- Cosa Sono le Agenzie di Rating e Come Valutano gli Emittenti
- Imprese: Diminuiscono i Finanziamenti Erogati e Si Alzano i Tassi di Interesse
- Btp Italia: Che Cos'è e Quali Sono le Caratteristiche
- Il Problema Dell’Eurozona Non Sono i Conti Pubblici Ma la Competitività
- Spread, Debito e Fiducia: Come Funziona la Mente Dei Mercati
- Come Sarebbe la Crisi Se Ci Fosse Ancora la Lira?
- Sostenibilità Del Debito Pubblico: Che Cos'È e da Cosa Dipende
- Sostenibilità Del Debito: Quando lo Stato Fallisce
< Prec. | Succ. > |
---|