Ieri alla Camera la Svimez ha
presentato il rapporto : 150 anni di statistiche italiane: Nord e Sud 1861-2011 in
cui viene analizzata l'evoluzione della questione meridionale
dall'unità d'Italia ai giorni nostri.
Secondo il rapporto, nonostante il Sud
abbia cercato di recuperare il divario col Nord, l'Italia al 2011
resta ancora un Paese spaccato a metà. Ma quando si è creato questo
divario che pare oramai quasi insanabile?
Secondo la Svimez è nei primi 100 anni
dell'Italia che si è creato il divario tra Il Nord e il Sud del
Paese. Infatti, nel 1861 il Pil tra le due aree era simile, mentre
150 anni dopo, o quasi il Pil del Mezzogiorno è pari al 59% del
Centro-Nord. E questo nonostante il Pil del Mezzogiorno sia cresciuto
di 18 volte dall'Unità d'Italia ai nostri giorni.
La causa principale del divario rimane
l'occupazione che continua a mancare al Sud. Se, infatti, il tasso di
occupazione del Mezzogiorno nel 1951 era pari all81% di quello del
Centro-Nord, nel 2009, tale valore è sceso al 68,9%.
Ma c'è stato nel tempo un periodo in
cui il Sud ha recuperato terreno, o quantomeno ha corso come il Nord?
Si! Infatti, la Svimez riporta che tra
il 1952 il 1973 il Pil pro capite del Mezzogiorno è cresciuto del
4,6% allanno, contro il 4,8% del Centro-Nord.
Ciò fu possibile grazie agli
investimenti industriali, cresciuti al Sud del 7,9% contro il 6,3%
del Centro-Nord, nel periodo considerato.
La quota che lo Stato ha destinato agli
investimenti industriali per il Sud rispetto al totale nazionale, è
raddoppiata, passando dal 15% degli anni 50 al 33% degli anni 70.
Gli investimenti industriali e quelli statali hanno permesso un
aumento del numero medio di addetti nelle imprese, nel
Mezzogiorno di oltre 4 volte, passando da 11,6 a 48,7,
mentre al Centro-Nord si scende dai 69,6 ai 52,4.
Dietro
questi numeri, sottolinea il rapporto, c'è l'operato della Cassa
per il Mezzogiorno, nata a metà del secolo scorso con lintento
di creare le condizioni per l'attrazione di aziende e investimenti.
Si tratta, spiega il rapporto, di uno
sviluppo senza occupazione, visto che dal dal 1951 al 1974 vi è una
forte corrente migratoria dal Sud verso il Nord che sposta 4,2
milioni di persone, con punte di 240 mila allanno negli anni 60.
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