La crisi economica ha aggravato la
situazione della povertà in Italia ed in Europa, per questa ragione
l'UE si è posta l'obiettivo di far uscire dalla condizione di
indigenza 20 milioni di persone entro il 2020. In Italia, secondo il
rapporto sulla povertà e lesclusione sociale realizzato da
Caritas
Italiana e Fondazione Zancan, vi sono 8,37 milioni di poveri,
mentre nell'Unione Europea sono oltre 80 milioni le persone che
vivono sotto la soglia di povertà (dato 2008 UE). Un dato molto
grave soprattutto perchè il 25% di questo esercito di poveri è
rappresentato da bambini. La crisi del lavoro ha colpito soprattutto
i giovani, le persone meno qualificate e i migranti che hanno visto
le proprie di vita. Nello specifico un giovane su cinque è senza
lavoro (come confermato
recentemente anche dall'Ocse), i migranti hanno un tasso di
disoccupazione maggiore dell'11% rispetto ai cittadini UE, mentre il
personale non qualificato subisce la disoccupazione il doppio del
personale qualificato. A tal proposito la Commissione Europea ha
lanciato nei giorni scorsi un piano
decennale di formazione professionale moderna che fornisca
maggiori competenze ai cittadini. I poveri che lavorano
risultano , secondo i dati diffusi dall'Ue, pari all'8% della forza
lavoro (2008), mentre il rischio di povertà è aumentato per i
disoccupati dal 39% del 2005 al 44% odierno. In più, circa l'8%
degli Europei vive in condizioni di indigenza tali da non poter
disporre di alcune condizioni essenziali per vivere una vita
decente, come ad esempio il riscaldamento invernale o il telefono.
Una situazione ritenuta inaccettabile
dall'Unione Europea che ha tra i propri obiettivi quelli di
combattere l'esclusione sociale e di promuovere una giustizia
sociale, fondata su valori come il rispetto per la dignità umana e
la solidarietà.
Per questa ragione l'UE ha messo in
agenda un piano che migliori la situazione, partendo da azioni che
ripristino la crescita economica e aumentino la richiesta di lavoro.
Entro il 2020, infatti, la Commissione Europea vuole raggiungere un
tasso di occupazione per le donne e gli uomini di età compresa tra i
20 e i 64 anni del 75% e si propone di ridurre il tasso di abbandono
scolastico sotto il 10%.
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La lotta alla povertà, infatti, non deve essere di sola competenza dei singoli stati membri, ma deve essere affrontata anche a livello comunitario per non rischiare che i tagli di bilancio imposti dalla situazione economica, rischino di peggiorare la situazione. A tal proposito la Commissione ha sottolineato che sarà necessario aumentare l'efficienza della spesa pubblica, tagliando gli sprechi. In più politiche e strategie comuni possono aiutare a rendere più efficaci le singole politiche nazionali in ambiti quali ad esempio la povertà infantile o quella dei senza dimora. Lo scopo della piattaforma sarà anche quello di creare uno scambio di opinioni ed esperienze tra i singoli Paesi, permettendo così di perfezionare le politiche sulla povertà e di renderle più efficaci. Nei prossimi due anni verranno adottate una serie di iniziative per il coordinamento per il coordinamento della politica del volontariato, lo scambio di informazioni, la riforma legislativa e il finanziamento di progetti. Verranno inoltre predisposti interventi specifici in favore delle categorie più a rischio, come i giovani, i disabili e le minoranze come i rom.
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