Una delle poche risorse su cui l'Italia può contare per uscire dalla crisi è la qualità del turismo. L'offerta turistica italiana, infatti, si è meritata un 8 in pagella di media da parte di coloro che hanno effettuato vacanze nel nostro Paese lo scorso anno, secondo quanto raccolto dall'Osservatorio nazionale del turismo Unioncamere-Isnart. Secondo i dati pubblicati l'offerta turistica nel suo complesso ottiene i voti più alti per quanto riguarda il Lago (8,5) e quelli più bassi in riferimento al mare (7,8). Tra le tante voci di analisi, le strutture ricettizie italiane hanno raggiunto i voti più alti per quanto riguarda cortesia ed ospitalità, qualità del cibo, accoglienza, pulizia dell'alloggio e offerta culturale. I voti più bassi, sempre e comunque superiori al 7, sono stati assegnati invece al traffico e al costo dei trasporti locali.
Il rapporto sottolinea che quest'anno la crisi si farà sentire tenendo a casa il 14% degli italiani e facendo abbreviare la durata delle vacanze a chi ci andrà. Alla base di queste scelte ci sono nel 65% dei casi le difficoltà economiche, a cui si aggiunge un ulteriore 5% di italiani impossibilitati a trascorrere le vacanze per mancanza di lavoro.
Nonostante ciò, nel primo trimestre dell'anno il turismo italiano ha sofferta sia per colpa della crisi che per una stagione climatica non propriamente favorevole. Il calo delle camere occupate è stato nell'ordine del 3% rispetto allo scorso anno, con punte dell'11% nel nord ovest e del 8,2% nelle località montane. Bene invece il centro Italia che rispetto ad un anno fa ha visto crescere il numero delle camere occupate in media del 4,8% nel trimestre, trend trainata dalla ripresa del turismo artistico e di quello d'affari. In termini di aree di prodotto mostrano buoni risultati le imprese della costa e dei laghi, mentre diminuiscono le vendite nelle aree termali e nelle destinazioni del turismo verde.
A soffrire sembrano soprattutto le imprese del comparto alberghiero, che rispetto allo scorso anno hanno visto calare le vendite del 7% circa.
Le previsioni per il secondo trimestre dell'anno sono, invece, abbastanza positive, vista le premesse, nonostante siano attesi cali per le destinazioni culturali. Una previsione che potrebbe essere smentita visto che, riporta la ricerca

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